domenica, agosto 31, 2008

30 e 31 agosto 2008
42° SAGRA DEGLI SPAGHETTI ALL’AMATRICIANA

"La regina delle sagre, due giorni per degustare il piatto più famoso e gustoso della regione e non solo; La sagra degli Spaghetti all’amatriciana, giunta quest’anno alla 42^ edizione, è oramai associata alla mostra dei prodotti tipici..."


LA STORIA
Nasce in bianco ... poi "sposa" il pomodoro

Il gustosissimo piatto della pasta con la Salsa all’Amatriciana è entrato a far parte della tradizione culinaria non solo nazionale, ma anche internazionale. La sua nascita affonda le radici in una cucina di pura estrazione popolare, semplice, genuina, ricca di sapori e piuttosto varia. Basti pensare che in passato le esigenze alimentari erano soddisfatte attraverso la preparazione di particolari pietanze, per lo più “povere”, frutto dell’elaborazione delle materie prime disponibili in un certo ambito territoriale. Nelle aree più marginali d’Italia, come ad esempio il comprensorio dei Monti della Laga, la principale attività produttiva (considerata più redditizia) era la zootecnia, centrata soprattutto sull’allevamento delle pecore e del maiale. Grazie a queste due attività, le principali risorse alimentari per l’uomo erano quelle derivanti dalla produzione di carne, latte e loro derivati. In particolare l’allevamento del maiale era una pratica in uso in tutte le famiglie contadine, che lavorano la carne per stagionarla e conservarla nel tempo. La macellazione era solitamente eseguita dal capofamiglia, ma nelle famiglie dei pastori transumanti questa operazione spettava alla donna, che successivamente si dedicava alla lavorazione della carne. L’altra modalità di sussistenza era legata alla pastorizia, d’estate si sfruttavano i rigogliosi pascoli montani, mentre d’inverno, con la transumanza, ci si dirigeva verso le località pianeggianti dell’Adriatico o del Tirreno (Campagna Romana). Durante il periodo di lontananza dalla famiglia e dalle abitazioni, i pastori trasformavano il latte delle loro pecore in formaggi pecorini che utilizzavano anche per alimentarsi insieme a carni salate e stagionate, come ad esempio il guanciale. Con questi semplici ingredienti i pastori condivano, e cucinavano con una padella di ferro dal lungo manico, il loro frugale e sostanzioso pasto unico di pastasciutta di Amatriciana “bianca”. Rielaborando e ed arricchendo questa elementare preparazione pastorale, e con l’introduzione del pomodoro intervenuta all’inizio dell’800, la popolazione di Amatrice ha dato vita ad uno dei piatti più conosciuti della cucina italiana: l’Amatriciana. Infatti quando alla fine del 1700 i Napoletani, tra i primi in Europa, riconobbero i grandi pregi organolettici del pomodoro, anche gli Amatriciani (che ricadevano nella giurisdizione del Regno di Napoli fin dal 1700) ebbero modo di apprezzarlo e con felice intuizione l’aggiunsero al guanciale, che unito al formaggio pecorino, ha reso succulenta una salsa per la pasta, la cui fama ha varcato i confini nazionali per affermarsi anche nella cucina internazionale. Erroneamente alcuni attribuiscono l'Amatriciana alla cucina Romana, dimenticando che furono invece i pastori, che con gli spostamenti stagionali della transumanza verso le campagne romane, fecero conoscere questa ricetta nella capitale. Sono molti oggi, i ristoratori di che a Roma, in Italia e nel mondo, contribuiscono alla diffusione ed alla conoscenza del piatto.

La vera ricetta degli spaghetti all'amatriciana
DOSI PER 4 PERSONE:
500 g di spaghetti, 125 g di guanciale, un cucchiaio di olio di oliva extravergine, un goccio di vino bianco secco, 6 o 7 pomodori San Marzano o 400 g di pomodori pelati, un pezzetto di peperoncino, 100 g di pecorino grattugiato, sale.

ESECUZIONE:

"..Mettere in una padella, preferibilmente di ferro, l'olio, il peperoncino ed il guanciale tagliato a pezzetti, la proporzione di un quarto, rispetto alla pasta, é tradizionale e sacra per gli esperti e, o si mette il guanciale, cioè la parte della ganascia del maiale, o non sono spaghetti all'AMATRICIANA, solo con esso avranno una delicatezza e una dolcezza insuperabili. Rosolare a fuoco vivo. Aggiungere il vino. Togliere dalla padelle i pezzetti di guanciale, sgocciolare bene e tenerli da parte possibilmente in caldo, si evita il rischio di farli diventare troppo secchi e salati e resteranno più morbidi e saporiti. Unire i pomodori tagliati a filetti e puliti dai semi (meglio prima sbollentarli, cosi si toglierà più facilmente la pelle e poi tagliarli). Aggiustare di sale, mescolare e dare qualche minuto di fuoco. Togliere il peperoncino, rimettere dentro i pezzetti di guanciale, dare ancora una rigirata alla salsa. Lessare intanto la pasta, bene al dente, in abbondante acqua salata. Scolarla bene e metterla in una terrina aggiungendo il pecorino grattugiato. Attendere qualche secondo e poi versare la salsa. Rigirare e per chi lo desiderasse, passare a parte altro pecorino.

Assolutamente banditi dalla ricetta: la pancetta, la cipolla, l’aglio e qualsiasi altro ingrediente di contorno, che spesso viene ripetuto in televisione o da chef molto fantasiosi. Non ci sono dubbi: la vera Amatriciana è quella a base di pecorino e guanciale amatriciani. Le altre varianti non posso fregiarsi di essere chiamate Amatriciana..."

(Foto: Riassunto di un we "normale")

sabato, agosto 30, 2008

Ciambellone "Nocella"

Ingredienti:

2 vasetti di yogurt alla nocciola
6 vasetti di farina
4 vasetti di zucchero
6 uova medie
2 vasetti di olio di girasole
2 bustine di lievito
Scaglie di cioccolato

Preparazione:

Mescolare in una ciotola bella grande lo yogurt alla nocciola con lo zucchero. Aggiungere la farina setacciata in precedenza con il lievito, le uova, uno alla volta, quindi, l'olio. Aggiungete le scaglie di cioccolato ma, volendo, potete aromatizzare con frutta candita, frutta secca oppure scorza di agrumi...insomma, potere alla fantasia!!!! Versate in uno stampo ad anello fino a 3/4 in altezza ed infornare a 180°C per circa 40 minuti (prova stecchino).
Appena freddo, spolverizzare con dello zucchero vanigliato oppure lasciate così il tutto :)

martedì, agosto 19, 2008

lunedì, agosto 11, 2008

Trattoria Teresa - Piediluco (Terni)


Presso la "Trattoria Teresa", nata negli anni '50, si può degustare pesce fresco di acqua dolce con ricette tipiche, studiate e riviste, in modo tale da proporre piatti nuovi, senza però nascondere il gusto del pesce stesso. Per chi non amasse il pesce di lago il locale dispone di un ampio camino dove viene cotta carne di ogni tipo, nazionale ed estera (argentina,irlandese,danese).


Vi suggerisco l'Assortimento di Pesce di Lago (minimo 2 persone) ma il menù prevede anche piatti che sicuramente hanno stuzzicato la mia curiosità e golosità come le fettuccine con scaglie di tartufo, i tagliolini ai funghi porcini, le "ciriole" alla ternana o ai gamberi, gli strozzapreti con trota e tartufo...Ed ancora, spiedini e coregone.
Riguardo ai dolci, a me tanto cari, ci siamo mantenuti su un classico extra-regionale: panna cotta al caramello... oltre ad un carpaccio di ananas al maraschino.

La cantina è ben fornita (non solo vini regionali): noi abbiamo optato per il vino bianco della casa segnalato da una curiosissima e divertente etichetta :)
La trattoria si trova a 2 Km dal belvedere superiore della cascata delle Marmore e a 2 Km dal lago di Piediluco lungo la strada provinciale.
Dal 2005 il locale è stato inserito nella guida del "Gambero Rozzo" (guida che racchiude le migliori trattorie ed osterie d’Italia).

Trattoria Teresa
via Mazzelvetta,15
05100 TERNI

"Che allegria, vivere e sentirsi vissuto.
Arrendersi alla grande certezza, oscuramente,
che un altro essere, fuori di me, molto lontano, mi sta vivendo.
E quando mi parlerà di un cielo scuro, di un paesaggio bianco,
ricorderò stelle che non ho visto, che lei guardava,
e neve che nevicava nel suo cielo
..."

(Pedro Salinas - tratta da "La voce a te dovuta" 1933)

sabato, agosto 02, 2008

Abbracci

Ingredienti:

Impasto alla panna:

  • 250g di farina 00
  • 100g di zucchero
  • 50g di burro
  • 45g di margarina
  • 1 uovo
  • 3 cucchiai di panna fresca
  • 1 cucchiaio di miele
  • mezza bustina di lievito
  • un pizzico di sale
Impasto al cacao:

  • 250g di farina 00
  • 120g di zucchero
  • 60g di burro
  • 40g di margarina
  • 30g di cacao in polvere
  • 40g di latte fresco
  • 1 uovo
  • mezza bustina di lievito
  • un pizzico di sale
Preparazione:

Impasto alla panna:
Lavorare la margarina, il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema ben montata. Aggiungere gli altri ingredienti lasciando per ultimi la farina e il lievito. Lavorare lentamente fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Impasto al cacao:
Lavorare la margarina, il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema ben montata. Aggiungere gli altri ingredienti lasciando per ultimi la farina e il lievito. Lavorare lentamente fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Prelevare piccole quantità dagli impasti, formare a mano dei cordoncini ed unirli sovrapponendoli leggermente.

Cuocere in forno a 180° per 12 minuti circa minuti (o cmq finchè non vedrete l'impasto panna di colore dorato).